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Comunicazioni al prefetto: al via i controlli

Come oramai noto con il DPCM del 10 aprile il lockdown è stato esteso fino al 3 maggio.

L’altra novità, sempre in tema di attività produttive, riguarda la comunicazioni che i soggetti economici devono effettuare per lo svolgimento di specifiche attività autorizzate. Questa nuovo meccanismo va a  riformare il precedente basato sull’autorizzazione prefettizia.

COMUNICAZIONE AL PREFETTO

L’attuale comunicazione consiste in una PEC, da inviare al Prefetto della Provincia ove è ubicata l’attività produttiva, che gli interessati sono tenuti a spedire preventivamente alla ripartenza della propria attività; alcune provincie come Milano e Firenze hanno aperto dei veri e propri sportelli digitali di concerto con la Camera di Commercio.

QUALI ATTIVITA’

Di seguito sono indicate le attività che, per uno svolgimento a pieno regime, richiedono la comunicazione:

  • le attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere:
    • dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali;
    • delle attività dell’industria dell’aerospazio, della difesa delle altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale, autorizzate alla continuazione,
  • le aziende degli impianti a ciclo produttivo continuo, dalla cui interruzione derivi un grave pregiudizio all’impianto stesso o un pericolo incidenti
  • le aziende dell’attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa, incluse le lavorazioni, gli impianti, i materiali, i servizi e le infrastrutture essenziali per la sicurezza nazionale e il soccorso pubblico, nonché le altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale

Le altre attività sospese invece, anche in questo caso previa comunicazione alla Prefettura territorialmente competente, saranno ammesse a svolgere solamente le seguenti attività:

  • di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti, nonché attività di pulizia e sanificazionetramite l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati;
  • la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino, nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture.

I CONTROLLI

Il decreto prevede che – in sede di valutazione delle condizioni richieste – la Prefettura possa adottare il provvedimento di sospensione. Su questo aspetto, è intervenuto a far chiarezza il Ministero dell’Interno. Con una circolare inviata ai Prefetti quest’ultimi vengono a chiare lettere invitati a proseguire/instaurare interlocuzioni con Regione, Camere di Commercio, Guardia di Finanza e altri soggetti istituzionali interessati,. per lo svolgimento di controlli finalizzati sia alla veridicità delle attestazioni sia ad evitare nuove ricadute di tipo sanitario.

CHI ESERCITA I CONTROLLI

Pertanto, oltre alla CCIIA come nel caso di Firenze e Milano, i soggetti istituzionali maggiormente coinvolti, si desume dalla circolare del Ministero del Lavoro, saranno sicuramente:

GUARDIA DI FINANZA: in linea con le funzioni proprie di polizia economico-finanziaria, potrà essere demandato lo svolgimento di specifici controlli e riscontri – a mezzo documentali e o di rilevamenti presso le  sedi aziendali – circa la veridicità del contenuto delle comunicazioni prodotte dalle aziende alla Prefettura. Avendo riguardo sia all’inclusione nelle categorie autorizzate sia all’esistenza della relazione economico-commerciale tra le attività d’impresa appartenenti alle varie filiere consentite.

ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO E ASL: la Prefettura, ai fini del controllo sulle modalità di attuazione, da parte dei datori di lavoro, delle procedure organizzative e gestionali oggetto del Protocollo Governo-parti sociali del 14 marzo 2020, e, più in generale, sull’osservanza delle precauzioni dettate per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la sussistenza di adeguati livelli di protezione dei lavoratori potrà richiedere la collaborazione dei competenti servizi delle Aziende Sanitarie Locali ed avvalersi del supporto delle articolazioni territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

CONCLUSIONI

Si può concludere osservando che il dispiego di forze in campo è notevole e l’intenzione sembra essere quello di non creare rotture del mercato e garantire un contenimento del virus in modo da non vanificare gli sforzi fino ad oggi compiuti.

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