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INFORMATIVA SICUREZZA LAVORO

1)LA PAUSA PRANZO E’ SACRA

In Toscana 8 su 10 lavoratori non rinuncia alla pausa pranzo, spesso consumando il pasto portato da casa e spesso direttamente alla scrivania. Anche se effettuata a casa propria i lavoratori ammettono di non alimentarsi in modo equilibrato. Una adeguata pausa pranzo contribuisce alla produttività e al benessere generale del lavoratore, consentendo di ricaricare le energie e riposare la mente. Mangiare alla scrivania nel tentativo i portarsi avanti con il lavoro, fa aumentare lo stress ed esaurisce le riserve fisiche e mentali. Persone stressate tendono, spinti da un meccanismo di ricompensa, a consumare alimenti gustosi, ricchi di zuccheri e grassi, incuranti delle calorie in eccesso. In Toscana 6 su 10 lavoratori fanno una o due pause snack al giorno, spesso con una barretta al cioccolato, perché non consumare per esempio i pistacchi? Quasi il 60% dei toscani non fa attività fisica, ma è così difficile fare una passeggiata al giorno?

2)DATORE DI LAVORO E PREPOSTO

Un lavoratore si era infortunato mentre con la soda caustica puliva un macchinario senza alcun dispositivo di protezione e senza essere stato informato e formato rispetto all’utilizzo, gestione e manipolazione di prodotti chimici.
L’ordine di eseguire questo lavoro era stato dato dal preposto, come già tante altre volte prima, non dal datore di lavoro. La Corte di Cassazione Penale con sentenza n° 23049 del 10/06/24 ha precisato che il datore di lavoro deve vigilare per impedire l’instaurazione di prassi contro legge e pericolose per i lavoratori; l’ignoranza del datore di lavoro non vale ad escluderne la colpa, integrando essa stessa la colpa per l’omessa vigilanza del preposto.

3)RISCHIO ELETTRICO E PULIZIE

I rischi di contatto accidentale possono aumentare in caso di errato utilizzo o dalla negligenza nella manipolazione degli impianti e degli apparecchi elettrici, oltre che dalla mancata manutenzione degli stessi. Per evitare infortuni occorre:
Verificare che i macchinari non siano difettosi; non toccare mai un interruttore, una presa di corrente o un apparecchio elettrico con le mani bagnate; non staccare l’apparecchio della rete tirando il cavo (tirare la spina, tenendo fissa la presa murale con l’altra mano); non tentare mai di riparare o sostituire un cavo pericoloso; segnalare qualsiasi anomalia della macchina, spine o interruttori guasti, surriscaldamenti anomali. Nel settore delle pulizie possono essere utilizzate varie attrezzature alimentate elettricamente. Oltre a quelle citate, altre misure di prevenzione sono: evitare di lavorare su superfici bagnate con apparecchiature elettriche; verificare spesso lo stato dei cavi, delle prese e delle prolunghe; rivolgersi a persone competenti per la riparazione di macchinari difettosi; indossare i necessari DPI.

4)E’ OPPORTUNO PUNIRE?

Partiamo dalla considerazione che sbagliare è umano e nessuno sbaglia di proposito, tutti possono commettere errori (comprese le migliori persone), dare la colpa ad altri non serve a niente. Fino a quando si possono tollerare violazioni e comportamenti Scorretti? Le regole devono essere rispettate da tutti, operatori, dirigenti, preposti, datori di lavoro, appaltatori, ecc.
Per non perdere credibilità ogni società deve far rispettare le regole a tutti e sempre; ma le regole devono essere chiare poche e semplici, non interpretabili e spiegate bene. Le sanzioni dovranno essere sempre commisurate alla gravità delle violazioni e della reiterazione di comportamenti a rischio.
Si dovranno considerare:

  • l’intenzionalità del comportamento e il grado di negligenza, imprudenza o imperizia, con riguardo anche alla prevedibilità dell’evento
  • la presenza di precedenti disciplinari dello stesso tipo
  • la posizione funzionale delle persone coinvolte nei fatti costituenti la mancanza.

Sono aggravanti: commissione di più trasgressioni, concorso di più soggetti nella commissione dell’inosservanza, eventuale recidività.
Quando si parla di sicurezza sul lavoro, si tratta spesso di regole salvavita, quindi le sanzioni dovrebbero essere significative:

  • sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un numero di giorni definito dal contratto di settore
  • licenziamento disciplinare senza preavviso (per casi gravissimi).

Per quanto attiene alle aziende in appalto:

  • la richiesta di sostituzione del lavoratore che ha violato le regole
  • l’eliminazione dall’albo dei fornitori.

5)QUANDO IL PREPOSTO DEVE INTERROMPERE L’ATTIVITA’

La nuova formulazione dell’articolo 19 del D. Lgs. 81/08 sui compiti del preposto stabilisce la necessità di interrompere l’attività in determinati casi

  • in caso di rilevazione di non conformità comportamentali in ordine alle disposizioni e istruzioni … deve intervenire per modificare il comportamento non conforme, fornendo le necessarie indicazioni di sicurezza
  • in caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite e di persistenza dell’osservanza, interrompere l’attività del lavoratore e informare i superiori diretti.
  • (f-bis) in caso di rilevazione di deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e di ogni condizione di pericolo rilevata durante la vigilanza, se necessario, interrompere temporaneamente l’attività e, comunque, segnalare tempestivamente al datore di lavoro e al dirigente le non conformità rilevate.

Nel caso di problemi al processo “deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro” e più in generale “ogni condizione di pericolo rilevata durante la vigilanza”, il preposto può (non deve, quindi è discrezionale) “interrompere temporaneamente l’attività”.
Non c’è nessun riferimento normativo che indichi quali sono i casi in cui il preposto deve interrompere l’attività del lavoratore e quando può interrompere temporaneamente l’attività con un processo a rischio. Pertanto il preposto opera in un contesto di forte incertezza.
In linea di massima ci sono delle situazioni di rischio immediato mortale o grave in cui il preposto deve interrompere l’attività del lavoratore e il processo produttivo.
Queste situazioni sono le seguenti:

  • Quando la posizione del lavoratore si trova nella direzione di un pericolo, come nella direzione di veicoli in movimento, rilasci di pressione, caduta di oggetti dall’alto ecc. (Line of Fire).
  • Lavori in quota oltre 2 metri, senza protezioni fisse (parapetti) o senza imbracatura di sicurezza agganciata in modo sicuro a parti strutturali (Lavori in quota).
  • Lavori con produzioni di scintille o fiamme libere o altri inneschi in aree a rischio di esplosione (Atex), o ad elevato rischio di incendio ecc. (Lavori a caldo).
  • Lavori all’interno di ambienti confinati o al cui interno ci possono essere atmosfere tossiche, esplosive o carenza di ossigeno, senza le necessarie autorizzazioni/permessi, attrezzature, DPI o violando le procedure definite (Spazi Confinati).
  • Lavori all’interno di macchine e impianti in cui le protezioni sono state manomesse o bypassate, senza le necessarie autorizzazioni/permessi e procedure compensative (Bypass dispositivi di sicurezza).
  • Lavori di manutenzione che prevedono l’introduzione di parti del corpo umano all’interno di macchine, impianti, attrezzature, senza che tutte le energie siano state preventivamente sezionate, scaricate, e messe in sicurezza con la procedura LO.TO. (Zero Energy).
  • Guida di mezzi di trasporto (camion ecc.) o sollevamento e trasporto (muletti) senza la cintura di sicurezza (o ad alta velocità).
  • Uso del telefono cellulare mentre si è alla guida. (Guida in sicurezza).
  • Lavori elettrici in tensione senza le necessarie procedure, DPI, qualificazione ecc. (Lavori elettrici).
  • Sollevamento di carichi senza le necessarie procedure: bilanciamento del carico, controllo portata, imballo del carico, oscillazioni, stabilizzatori, distanze di sicurezza ecc. (Sollevamento).

6)INSERTI AURICOLARI INSERITI CORRETTAMENTE?

Se i tappi non sono indossati correttamente, i lavoratori non sono protetti adeguatamente dagli effetti che il rumore può provocare sull’apparato uditivo. Innanzitutto devono essere della misura giusta e poi i lavoratori devono sapere quale procedura seguire per metterseli. Il datore di lavoro deve fare informazione, formazione e addestramento sull’indossamento dei DPI per il rumore. Si suggerisce anche di consegnare foglietto illustrativo e mostrare/inviare un video (se ne trovano vari sul web) tramite mail o whatsapp.


Team Studio Protecno
Bientina lì, 07/08/2024
Studio Mattonai

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